Una prima lettura del D.L. 23/2020 relativamente alle norme che dovrebbero consentire l'accesso al credito garantito. Di fatto il credito garantito al 100% si applicherà solo ai "mini prestiti" fino a 25mila euro, per microrimprese e partite Iva, concessi senza alcuna valutazione bancaria o del FCG, sulla base del 25% del fatturato. Per il resto, si avrà al massimo un sistema misto (90% Stato+10% Confidi privati) e con tetti rigidi. Infatti, in questo caso, l’azienda deve avere un fatturato massimo di 3,2 milioni e può ottenere un finanziamento «non superiore al valore minore» tra il 25% dei ricavi e l’importo di 800mila euro. In pratica, sotto i 3,2 milioni di ricavi, il prestito scende proporzionalmente sotto gli 800mila euro. (vedi riquadro garanzie - fonte: Sole 24 Ore).
Attraverso il canale Sace Spa, i parametri sono individuati nel maggiore importo tra il 25 per cento del fatturato 2019 o il doppio del costi del personale dell'impresa relativi al 2019, come risultanti dal bilancio ovvero da dati certificati se l'impresa non ha ancora approvato il bilancio. L'impresa che beneficerà della garanzia assume l'impegno di non deliberare, nel corso del 2020, la distribuzione di dividendi e di gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali. La garanzia potrà essere rilasciata entro il 31/12/2020. Per i microcrediti fino a 25mila, la garanzia è concessa attraverso il Fondo Centrale, al 100%, per un importo non superiore al 25% dell'ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario, come risultante dall'ultimo bilancio o dall'ultima dichiarazione fiscale presentata alla data di domanda, ovvero , per coloro costituiti dopo il 1 gennaio 2019 da idonea documentazione, resa anche mediante autocertificazione. La restituzione è in sei anni con inizio del rimborso del rimborso non prima di due anni. Per gli altri importi il FCG garantisce il 90%, entro l'importo di 800mila euro.